Buoni voucher per baby sitter
Contributo e voucher da 600 euro per mamme e famiglie: come chiederlo all’Inps
- Il tempo stringe – mancano solo pochi giorni -, ma l’occasione è di quelle da non perdere. Inps e governo, insieme, hanno provato a limare e migliorare i difetti degli anni scorsi e alla fine, anche se con un po’ di ritardo, il decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. E, quindi, il bando aperto.
600 EURO PER SEI MESI - Le lavoratrici madri possono richiedere dei buoni voucher di seicento euro mensili per, spiega il documento dell’istituto di previdenza, “l’acquisto di servizi per l’infanzia”. Con “l’assegno mensile”, la famiglia potrà provvedere a pagare una baby sitter o l’asilo nido, sia pubblico che privato. Il voucher può essere ottenuto per un massimo di sei mesi – per un totale di 3600 euro – solo dopo aver rinunciato al congedo parentale e non oltre gli undici mesi dallo stesso congedo. Unico ostacolo, i tempi ristetti, con le domande di adesione al contributo che non possono essere presentate dopo il 31 dicembre 2014.
IL DECRETO - Il decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali è stato pubblicato in Gazzetta lo scorso undici dicembre, ma solo martedì mattina l’Inps ha perfezionato il servizio di procedura online per richiedere il contributo. Recita l’avviso diffuso dagli Enti statali:
E’ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – Serie Generale – 11 dicembre 2014 ,il decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione concernente il contributo sperimentale per l’acquisto dei servizi per l’infanzia previsto dall’articolo 4, comma 24, lettera b) della legge 28 giugno 2012, n. 92. Il decreto stabilisce i criteri di accesso al beneficio e le modalità di utilizzo delle misure previste e determina il numero e l’importo dei voucher.
CHI NE HA DIRITTO - E’ il sito dell’Inps a spiegare chi e come può richiedere l’assegnazione dei contributi. “La madre lavoratrice dipendente di amministrazioni pubbliche, di privati datori di lavoro, nonché la madre lavoratrice iscritta alla gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, al termine del periodo di congedo di maternità e negli undici mesi successivi, ha la facoltà di richiedere, in luogo del congedo parentale, un contributo utilizzabile alternativamente per il servizio di baby sitting o per far fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati. La richiesta – spiega l’Istituto nazionale di previdenza sociale – può essere presentata anche dalla lavoratrice che abbia usufruito in parte del congedo parentale”.
CONTRIBUTO MENSILE - ”Il beneficio – chiarisce il sito dell’Inps – consiste in un contributo, pari ad un importo massimo di 600 euro mensili, per un periodo complessivo non superiore a sei mesi”. Quindi, 3600 euro in sei mesi per – queste le finalità del bando – “promuovere una cultura di maggiore condivisione dei compiti genitoriali e favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”.
COME PRESENTARE LA DOMANDA - La madre lavoratrice può presentare domanda tramite i canali telematici dell’Inps, indicando, al momento della domanda stessa, a quale delle due opzioni – buoni voucher per baby sitter o contributo per l’accesso alle strutture pubbliche e private accreditate – intende accedere e per quante mensilità intende usufruire del beneficio in alternativa al congedo parentale, con conseguente riduzione dello stesso.
LE GRADUATORIE - La domanda, sottolineano l’Inps e la circolare ministeriale, non va presentata oltre il 31 dicembre. C’è un limite di venti milioni di euro annui, anche per l’anno 2015. Esauriti tali fondi le domande saranno rifiutate. Mentre a stilare le graduatorie sarà semplicemente l’ordine di presentazione delle domande. Sarà poi lo stesso sito Inps a pubblicare l’elenco delle strutture pubbliche e private accreditate, nel caso in cui la madre scelga il contributo per l’asilo e non per la baby sitter.